L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato la risposta a interpello n. 451 in data 01 luglio 2021, riguardante il credito di imposta “Industria 4.0” e l’inapplicabilità del divieto di compensazione previsto dall’art 31 del D.L 78/2010.
La disciplina del credito di imposta per investimenti in beni strumentali, per espressa disposizione di legge, determina in capo al beneficiario la possibilità di fruire dell’agevolazione esclusivamente in compensazione ai sensi dell’art. 17 dl decreto legislativo n. 241/1997.
Ai sensi dell’art. 31, comma 1, del Decreto Legge n. 78 del 2010 “a decorrere dal 01 gennaio 2011, la compensazione dei crediti di cui all’art. 17, comma 1, del Dlgs 241/199, relativi alle imposte erariali è vietata fino a concorrenza dell’importo dei debiti di ammontare superiore a 1.500, iscritti a ruolo per imposte erariali e relativi accessori, e per i quali è scaduto il termine di pagamento”.
Per espressa previsione normativa dunque, il divieto di compensazione si riferisce esclusivamente ai crediti relativi ad imposte erariali (ossia quelli che nascono quando il prelievo erariale è effettuato in misura superiore al dovuto) qualora si sia in presenza di debiti iscritti a ruolo di ammontare superiore a 1.500 euro per i quali è scaduto il termine di pagamento, mentre sono esclusi i contributi e le agevolazioni erogati a qualsiasi titolo sotto forma di credito di imposta anche se vengono indicati nella sezione “erario” del modello F24, in quanto gli stessi sono riconosciuti ex lege al verificarsi di determinate condizioni.
In tale ottica, con riferimento al credito di imposta per investimenti in beni strumentali nuovi, l’ufficio ha chiarito pertanto che per le caratteristiche del credito in esame non si applica la preclusione di cui all’art 31 del DL 78/2010 e, sulla base delle medesime argomentazioni, il divieto di compensazione è stato ritenuto non applicabile anche con riferimento ai seguenti crediti agevolativi:
- Credito di imposta per attività di ricerca e sviluppo;
- School Bonus;
- Credito di imposta per gli investimenti nel mezzogiorno;
- Credito di imposta per favorire le erogazioni liberali a sostegno della cultura.